Fuoco di Sant'Antonio cause

 

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L'herpes zoster volgarmente chiamato fuoco di Sant'Antonio è una patologia virale che interessa la cute ed i gangli nervosi. A causare la comparsa di questa malattia è lo stesso virus che provoca la varicella infantile (nel 90% dei casi colpisce bambini di età compresa tra i 4 ed i 10 anni), il varicella-zoster virus, che resta latente nelle cellule nervose del corpo per comparire poi in età matura a causa di vari squilibri psicofisici. L’herpes zoster non va confuso con l’herpes simplex. Quest’ultimo è molto più comune e meno pericoloso e colpisce le labbra. Entrambi i virus comunque appartengono alla stessa famiglia.

 

 

Fuoco di Sant’Antonio: etimologia dei nomi

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Il termine herpes zoster nasce dall’unione di due parole greche che si traducono con ‘serpente’ e ‘cintura’ entrambi sostantivi utili ad indicare questa dolorosa patologia che gli ammalati descrivono come un serpente o una cintura di fuoco che stringe l’interno del corpo e provoca conseguenze estremamente dolorose.

Nella sua denominazione più comune, invece, il fuoco di Sant’Antonio viene così definito sia perché questa patologia è caratterizzata da un senso di bruciore sia perché Sant’Antonio Abate è considerato, oltre al protettore degli animali domestici, anche il patrono del fuoco. Sembrerebbe, infatti, che il santo sia riuscito a salvare gli abitanti di una città allontanando con il fuoco una serie di invasori. Chi era affetto da tale malattia, invocava il nome del santo per ottenere la guarigione. Per la stessa sensazione di forte bruciore, l’herpes zoster è chiamato anche ‘fiamme di Satana’.

 

Il virus varicella zoster, la causa del fuoco di Sant'Antonio

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A scatenare la patologia con la comparsa delle vescicole purulente cutanee e le infiammazioni dei nervi è il virus varicella-zoster o human herpesvirus 3 che causa sia la varicella infantile nei bambini che, appunto, il fuoco di Sant’Antonio.

Sono, dunque, i soggetti che da piccoli sono stati affetti da varicella gli unici che corrono il rischio di contrarre questa malattia. Quando un bambino contrae la varicella, viene sottoposto ad una terapia farmacologica che combatte la malattia ma il virus resta latente, nascosto nel ganglio dorsale, che si trova vicino al midollo spinale, oppure nel ganglio alla base del cranio. Nascosto tra le cellule nervose, il virus varicella zoster può restare latente anche per decenni. In età più adulta, soprattutto negli anziani ma anche in soggetti più giovani, il virus può riattivarsi soprattutto quando il nostro sistema immunitario è più debole e causare la comparsa delle classiche vescicole cutanee sul torace, sulla schiena o sul viso.

Dopo essersi riattivato il virus lascia il ganglio dorsale e inizia a percorrere gli assoni, i conduttori di impulsi dei neuroni. L’infezione causa l'infiammazione nella zona in cui si trova il nervo colpito fino ad arrivare all'epidermide.

 

Le differenze tra varicella e fuoco di Sant'Antonio

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La principale differenza tra la varicella infantile che colpisce i pù piccoli e l’herpes zoster sta proprio nell’età dei soggetti che contraggono le due patologie. La varicella colpisce in misura maggiore i bambini o adolescenti fino a 14 anni. Passata la fase adolescenziale è più difficile che la varicella si manifesti. Il fuoco di Sant’Antonio, invece, ha un’incidenza maggiore nei soggetti che hanno superato i 65 anni. Inoltre i sintomi della varicella sono meno "forti" rispetto a quelli che si presentano negli adulti. Anche il decorso della patologia è più breve nel caso di varicella infantile, più lungo e con possibili complicanze negli adulti.

 

Soggetti a rischio

Ogni anno si registrano dai 2 ai 4 casi annui su 1000 individui sani adulti. I soggetti che contraggono il fuoco di Sant’Antonio aumentano tra gli individui di età superiore ai 65 anni con casi che vanno dai 4 ai 12 ogni 1000 individui anziani. Non ci sono particolari differenze tra uomini e donne: l’herpes zoster colpisce in egual maniera entrambi i sessi.

 

Fuoco di sant'antonio e sistema immunitario

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Se è vero che il fuoco di Sant’Antonio si manifesta a causa di una riattivazione del virus della varicella rimasto latente nell’organismo umano, è anche vero che esistono diversi fattori di rischio che possono aumentare le probabilità di contrarre la malattia.

Primo fra tutti c’è un indebolimento del sistema immunitario. In condizioni ottimali, il nostro sistema immunitario riesce a combattere e contrastare l’infezione producendo un numero sufficiente di anticorpi che tengono a bada il virus dell'herpes zoster.

Il virus varicella zoster riesce a riattivarsi e a infettare i nervi soprattutto quando il soggetto non gode di difese ottimali. In questo caso gli anticorpi prodotti dall’organismo non sono abbastanza forti da contrastare la comparsa del fuoco di Sant’Antonio.

 

 

Le cause del fuoco di sant'Antonio

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Come già anticipato, l’immunodepressione è la causa principale della riattivazione di questo virus. Ma quali potrebbero essere le condizioni che portano ad un abbassamento delle difese del nostro organismo al di sotto di un determinato livello?

 

Esistono cause di tipo:

- fisiologici;

- patologici;

- iatrogeni (effetti collaterali derivanti da farmaci o terapie farmacologiche).

 

Vediamoli nel dettaglio.

 

Fattori di tipo fisiologico

L’età è il primo fattore determinante nella riattivazione del virus. Più che l’età, sarebbe corretto dire l'invecchiamento. Con il trascorrere del tempo, le difese immunitarie del nostro organismo tendono ad abbassarsi e a diventare meno efficienti nel combattere virus e batteri. Questa scarsa difesa permette al virus di riattivarsi lungo le terminazioni nervose.

 

Sonno e riposo

Sonno e riposo sono due fattori fortemente legali all’efficacia del sistema immunitario contro il fuoco di Sant’Antonio. Disturbi del sonno, insonnia, un riposo inadeguato debilitano l’organismo umano.

In queste condizioni, il virus varicella zoster può riattivarsi senza che il sistema immunitario riesca a bloccarne lo sviluppo a causa di una sottoproduzione di anticorpi rendendo meno efficaci anche le vaccinazioni attive.  Anche lo stress psicologico e la depressione possono essere causa della comparsa dell’herpes.

Un organismo che vive un periodo particolarmente difficile caratterizzato da nervosismo, ansia, depressione, stress tende ad aumentare la produzione di cortisolo. Tale ormone, conosciuto come ormone dello stress, ha tra i suoi effetti una riduzione delle difese immunitarie e la capacità del sistema immunitario di rispondere alle infezioni.

 

Esposizione intensiva ai raggi solari

Altra causa che può provocare la comparsa del fuoco di Sant’Antonio è una prolungata esposizione ai raggi solari. I raggi ultra violetti possono incidere negativamente sull’organismo umano debilitandolo ed esponendolo alla riattivazione del virus. Di contro un'elevata esposizione al freddo può essere un fattore di rischio.

 

Fattori di tipo patologico

Chi soffre di malattie debilitanti che incidono sul sistema immunitario ha più probabilità di soffrire di questa patologia. In particolare l’herpes zoster può rappresentare il primo sintomo dell’HIV, soprattutto quando il fuoco di Sant’Antonio si manifesta in soggetti giovani.

L’HIV, infatti, è un virus che causa immuno-deficienza ossia colpisce alcune cellule del sistema immunitario causando un generale indebolimento delle difese dell’organismo rendendo il soggetto particolarmente esposto a virus e batteri. 

Anche i pazienti che sono stati sottoposti ad un trapianto di organi o del midollo osseo sono considerati soggetti a rischio. In questi casi, infatti, i pazienti seguono una terapia immunosoppressiva che impedisce al sistema immunitario di attaccare gli organi trapiantati. Se da una parte questa terapia cerca di impedire l’eliminazione del nuovo organo, dall’altra espone il soggetto all’azione di altri virus che approfittano della ridotta attività delle difese immunitarie umane. È questo il caso del virus in questione.

 

Fattori di tipo iatrogeno

Stesso discorso vale per le persone affette da tumore. La radioterapia e la chemioterapia sono trattamenti estremamente duri che se da una parte cercano di combattere il tumore dall’altro causano un generale indebolimento dell’organismo umano.

Gli studi condotti sull’herpes zoster hanno dimostrato una correlazione tra questo virus e le terapie corticosteroidee. I corticosteroidi sono ormoni utilizzati nel trattamento delle infiammazioni, delle allergie, per l’asma, epatiti, artrite e ulcere. Un utilizzo prolungato e sistematico di tali farmaci può causare una riduzione della capacità del sistema immunitario di combattere le infezioni.

 

Sintetizzando al massimo elenchiamo le principali cause del fuoco di Sant'Antonio:

  • Indebolimento del sistema immunitario;

  • Stress o depressione;

  • Prolungata esposizione ai raggi del sole;

  • Prolungata esposizione al freddo;

  • Età avanzata;

  • Persone soggette a terapie farmacologiche come radioterapia o chemioterapia;

  • AIDS;

  • assunzione prolungata di farmaci corticosteroidei;

  • assunzione prolungata di farmaci immunosoppressori;

  • contagio.

 

 

Il fuoco di Sant’Antonio è contagioso?

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Chi entra in contatto con un soggetto affetto dall’herpes zoster rischia di contrarre il virus varicella zoster, ma non il fuoco di Sant’Antonio. In altre parole, chi non ha mai avuto la varicella o non è mai stato vaccinato per questa tipica malattia infantile rischia di contrarre il virus.

Il fatto che si contrae il virus e non l’herpes non rende poi immuni dal fuoco di Sant’Antonio. È stato già spiegato che solo i soggetti che hanno avuto la varicella sono esposti all’herpes zoster quindi contrarre questo virus espone ad entrambe le patologie.

Il virus si trasmette per contatto diretto con il fluido presente nelle vesciche nella loro fase attiva. Il paziente deve evitare di toccare o graffiare le eruzioni cutanee, deve lavare spesso le mani e non condividere asciugamani o indumenti con altre persone per evitare di trasmettere il virus. La possibilità di contagio scompare quando le vescicole si sono trasformate in croste secche e non c’è più traccia di liquidi. Nella fase più attiva è opportuno che il paziente non pratichi sport di contatto, nuoto o si rechi in piscina.

 

Trattamento del fuoco di Sant’Antonio

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La dolorosa patologia dell’herpes zoster viene trattata somministrando al paziente analgesici ed antivirali. Lo scopo principale è quello di agire sull’intensità del dolore, riducendolo, e limitare la riproduzione del virus. Nelle fasi iniziali, quando il dolore è sopportabile e moderato, si possono assumere analgesici comuni da banco che aiuteranno a lenire il dolore.

Insieme ai farmaci per via orale, il paziente può agire a livello topico applicando lozioni e creme sulle eruzioni cutanee che andranno poi trattate con garze sterili e medicazioni. Fondamentale è anche l’assunzione di antivirali che bloccano la riproduzione del virus varicella-zoster.

Solitamente viene somministrato l’aciclovir, antivirale attivo che agisce inibendo il DNA polimerasi. Gli antivirali possono essere prescritti anche con uso topico. Se l’herpes zoster è accompagnato da una grave infiammazione, il medico può prescrivere anche dei farmaci antinfiammatori o analgesici per lenire il prurito. Nel giro di qualche giorno la sintomatologia si ridurrà e inizierà il decorso.